CECI E CARLOS LIBERI!
NESSUNO SPAZIO AI
FASCISTI.
Oggi Palazzo Nuovo, sede
dell'università torinese, è stato teatro dell'ennesima provocazione
dei lerci fascisti del FUAN.
Questo gruppuscolo di
destra, già noto per le gite a Predappio e le foto commemorative a
braccia tese, pretendeva di distribuire un volantino contro
l'austerity e i tagli all'istruzione. Le studentesse e gli studenti
antifascist*non hanno voluto tollerare né la loro presenza né che
un simile discorso venisse portato avanti da soggetti spalleggiati
dalle stesse forze politiche responsabili del disastro sociale e i
cui esponenti come Marrone e Montaruli sono in questi giorni su tutti
i giornali per aver sperperato soldi pubblici in cene, lampade e
viaggi e per aver chiesto lo sgombero e la vendita degli spazi
occupati di Torino.
Il giusto sdegno si è
trasformato in rabbia quando le studentesse e gli studenti si sono
trovati di fronte uno schieramento di celerini a difesa del banchetto
fascista.
Nonostante quello che si
legge circa l'intervento della polizia per sedare una rissa tra due
bande, la verità è invece che in questa, come in altre occasioni
precedenti, la polizia ha scortato i fascisti nell'università e non
ha esitato a caricare, distribuire manganellate spaccando teste e a
trattenere Carlos e Cecilia, compagna dell'antifaboxe.
Chiaramente complici
rettori e dirigenti, di fatto responsabili della piena agibilità
degli sbirri con licenza di pestaggio dentro l'ateneo e veri
rappresentanti del discorso del potere in questa epoca di crisi. Il
binomio sicurezza-militarizzazione in nome della garanzia
all'incolumità (che poi sarebbe quella dei fascisti a militare e
fare propaganda) è invece sempre rivolto a sedare e sospendere ogni
pratica di libertà e autonomia.
Come palestra popolare
autogestita e antifascista esprimiamo la piena solidarietà alle e
agli antifascist* e chiediamo l'immediata liberazione degli
arrestati.
Nessuno spazio ai
fascisti, solidarietà a chi lotta.
CECI E CARLOS LIBERI
SUBITO!
PALESTRA
POPOLAREAUTOGESTITA
ANTIFABOXE TORINO