LA PROCURA COLPISCE ANCORA:
NUOVE INTIMIDAZIONI CONTRO I NOTAV, CHE RISPONDONO...
La mattina dell'8 febbraio la procura torinese ha avviato l'ennesima pratica restrittiva nei confronti di alcuni militanti no tav, tutti quanti già soggetti ad altre misure cautelari (obbligo di firma, arresti domiciliari appena scontati). Il tempismo e l'accanimento personale con il quale la procura - mostrandosi vero braccio armato della lobby si tav, a supporto delle centinaia di sbirri in valle - si accanisce sui compagni non può che alimentare il nostro sdegno verso questi servi. Leggere le motivazioni che confinano un compagno, residente a Torino da anni e chi qui dunque vive e lavora, a San Remo toglie ogni dubbio sul carattere di parte della procura: non reati specifici, ma una inguaribile inclinazione a commetterne reati, cioè a lottare a fianco dei notav in valle, a fianco delle famiglie senza una casa qui in città, sono i capi d'accusa che motivano la decisione.
Accanto allo sdegno e alla rabbia però sappiamo che i compagni non si faranno piegare da queste intimidazioni, che a testa alta e pronti a riprendere immediatamente la lotta affronteranno anche questa ennesima prova di forza di sbirri e magistrati. Nella consapevolezza di non essere soli, e di essere dalla parte del giusto.
Solidarietà ai compagni, in alto i cuori notav e, ancora una volta, sarà dura!
P.S.: se ancora ce ne fosse bisogno quando successo la notte stessa al non cantiere di Chiomonte mostra una volta di più che la valle non si intimidisce e che i compagni colpiti non sono soli
notav: assalto notturno al cantiere (8 febbraio)
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